Faq in materia di telelavoro

Faq in materia di telelavoro

  • Cosa si intende per “progetto di telelavoro”?

E’ quel documento redatto in accordo con il Dirigente e con l’ausilio del proprio Responsabile, utilizzando il modello proposto nella sezione intranet.

Non si tratta di individuare nuove attività da svolgere in telelavoro, ma di cogliere, nell’ambito delle mansioni che già il lavoratore esegue, quei profili di telelavorabilità che ne consentano lo svolgimento da remoto.

Il documento richiede inoltre una serie di informazioni specificate nella scheda: luogo di svolgimento della prestazione in telelavoro, fasce di reperibilità, orario in telelavoro e orario in sede, etc.

  • Se io lavoro in un Dipartimento, chi deve sottoscrivere il progetto?

Il Direttore Generale, in qualità di Dirigente, in quanto il personale assegnato ai Dipartimenti è in staff al DG.

  • Se io lavoro in un Dipartimento, come faccio a concordare il progetto con il Direttore Generale, che è da considerarsi il Dirigente?

Con la procedura on line  disponibile all'indirizzo modulionline.unige.it/telelavoro/  il personale dipendente interessato se amministrativo, farà in prima battuta  riferimento al responsabile Amministrativo; se  tecnico, al coordinatore tecnico, che dovrà comunque agire in sinergia con il responsabile Amministrativo. Il progetto, una volta ottenuto il parere favorevole del proprio referente andrà inviato per la firma al Direttore Generale.

  • Una volta sottoscritto il progetto, cosa devo fare?

A norma di quanto indicato nel DDG 4612 del 24.09.2018, tutta la documentazione richiesta (istanza, progetto, etc...) deve essere trasmessa dal dipendente esclusivamente via posta elettronica alla casella: telelavoro@personale.unige.it

L'originale sarà conservato a cura della struttura di appartenenza del dipendente.

 

  • È indispensabile specificare quali sono le giornate in telelavoro?

Sì, la scheda di progetto richiede espressamente di indicare sia le giornate in telelavoro che quelle in sede.

  • Devo indicare un "orario di telelavoro"?

No, nella scheda è sufficiente indicare il numero di ore complessivo di ciascuna giornata di telelavoro.

  • Com'è possibile conciliare il telelavoro con i diversi picchi di attività dell'ufficio?

Nel progetto è possibile indicare solo alcuni mesi dell'anno in telelavoro, coincidenti con quelli ritenuti compatibili con i suddetti picchi.

  • È possibile apportare modifiche al progetto?

Sì, il Regolamento espressamente prevede la possibilità di apportare modifiche e/o integrazioni successive, in ogni caso sempre da concordare con il Dirigente. Il progetto modificato va nuovamente trasmesso all'Amministrazione.

  • Cosa si intende per “reperibilità”?

E’ quella fascia oraria, indicata nel progetto di telelavoro, in cui il dipendente deve sicuramente rispondere al telefono al responsabile ma anche ai colleghi/utenti. Questo non significa che al di fuori di quella fascia e per tutto l’orario indicato nel progetto il dipendente non possa essere contattato.

Peraltro, qualora per impedimenti sopravvenuti il dipendente non sia in grado di garantire la reperibilità nella fascia concordata nel progetto, lo segnala preventivamente per telefono/e-mail, indicando una nuova fascia.

  • Perché due sole ore di reperibilità?

La determinazione della reperibilità è stata demandata dalle fonti normative nazionali alla contrattazione di comparto. Nell’Ateneo di Genova è stata fatta la scelta, sia a livello di Regolamento, sia al livello di accordo sindacale, di stabilire una o più fasce, di norma complessivamente pari a non più di due ore.

Premesso quanto sopra chiarito, e considerata comunque la dizione “di norma”, se necessario possono anche essere concordate reperibilità di durata maggiore.

  • Cosa si intende per “telelavoro full time”?

L’ipotesi ricorre quando il telelavoratore esegue la prestazione sempre a distanza, senza cioè rientri in sede.

Anche il lavoratore a tempo parziale può fare istanza di telelavoro full time.

L’accesso al telelavoro full time è consentito dal Direttore Generale in presenza di specifica e motivata domanda del dipendente, previo nulla osta del Dirigente della struttura.

  • Il dipendente che lavora in uffici aperti al pubblico potrebbe accedere al telelavoro?

Il Regolamento in materia di telelavoro prevede che, per essere svolte da remoto, le attività del dipendente, tra l’altro, non devono prevedere il contatto personale diretto con l’utenza presso un ufficio o uno sportello, salvo i casi in cui i rapporti con gli interlocutori possano essere gestiti con efficacia attraverso strumenti telematici e/o possano essere concentrati nei giorni di presenza effettiva in ufficio. Inoltre, è prevista la possibilità di apportare modifiche organizzative, che vanno indicate nel progetto.

Quindi è possibile adottare soluzioni di vario tipo che possano ovviare alla presenza di uno sportello aperto al pubblico (es. concentrare le giornate di sportello nei giorni di effettiva presenza del dipendente, oppure prevedere un turno di sportello nelle giornate di rientro in sede del dipendente, o “remotizzare” il turno di ricevimento telefonico nelle giornate di telelavoro, magari facendo coincidere la reperibilità proprio con il suddetto orario di ricevimento).

  • E’ possibile indicare quale sede di telelavoro un domicilio diverso da quello del dipendente?

La normativa in materia si riferisce a “qualsiasi luogo ritenuto idoneo”; quando però disciplina il “telelavoro domiciliare” fa espressamente riferimento al domicilio del lavoratore. La disposizione è stata recepita in questo modo anche nel Regolamento di Ateneo.

  • In riferimento al domicilio dove verrà svolto il telelavoro, la richiesta conformità degli impianti elettrici alle norme di legge deve riguardare l'intera abitazione oppure soltanto la stanza adibita a telelavoro?

Solo la stanza adibita a telelavoro.

  • Qual è la tempistica per dare avvio al telelavoro a far data dalla presentazione del progetto firmato dal Dirigente?

Il procedimento, che comunque coinvolge molteplici strutture (es. CeDIA, Sorveglianza sanitaria, Servizio di Prevenzione e Protezione) deve essere delineato, con la definizione dei tempi attesi.

  • Può il dipendente essere chiamato in sede durante le giornate in cui sarebbe in telelavoro?

È prevista la possibilità di convocare in sede il lavoratore in caso di riunioni o incontri specifici, previo congruo preavviso (di norma non inferiore a 48 ore).

  • Nel mio lavoro, che svolgo normalmente in autonomia, a volte mi capita di dover fare interventi urgenti in loco non programmabili (per es. assistenza HW). In questi casi, nei giorni di telelavoro, posso spostarmi da casa per recarmi presso l'ufficio dove devo fare l'intervento? Eventualmente, devo seguire qualche particolare procedura?

Se l'intervento deve avvenire in una giornata prevista come di telelavoro, per quella giornata il dipendente rientrerà in sede e andrà a fare l'intervento dove è previsto. Naturalmente la richiesta di rientro deve provenire dal Responsabile e deve messo in conoscenza anche chi gestisce il cartellino del dipendente.

  • Cosa succede se il dipendente in telelavoro ottiene il trasferimento presso un'altra struttura?

Deve essere concordato e sottoscritto un nuovo progetto.

  • Da quando posso iniziare a svolgere la prestazione in telelavoro?

Il dipendente deve preliminarmente sottoscrivere un contratto, nel quale viene indicata la data di decorrenza.

  • Come faccio ad attestare la presenza nelle giornate di telelavoro?

Il dipendente sarà chiamato a inserire in INFOWEB solo la giustificazione “PTELE”e “Telelavoro” nel campo “Note”. In ogni caso, al momento della stipula del contratto di telelavoro, riceverà da parte del competente ufficio la specifica informativa.