Survey sul lavoro agile in epoca pandemia

Survey sul lavoro agile in epoca pandemia

Il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei ministri ha predisposto una rilevazione utile per comprendere come le amministrazioni hanno reagito all’emergenza e quali effetti il lavoro agile “straordinario” ha sui dipendenti.

Analizzando i risultati, riportati nelle slide Università di Genova Report di monitoraggio, è interessante il raffronto tra i dati UniGe e i dati nazionali.
Rileviamo un ottimo tasso di risposta del personale dell’Ateneo: il 64% (l'ultima rilevazione del "Benessere organizzativo" 2017 ad esempio si assestava sotto il 20%).
L’Università di Genova ha fatto un massiccio utilizzo del lavoro agile con punte di oltre il 90% del personale, la media nazionale di somministrazione dello smart working in emergenza è stata del 57%

Per quanto riguarda la conciliazione vita personale-lavoro evidenziamo che rispetto alla media nazionale il nostro smart worker è un po' più giovane, ha maggior necessità di occuparsi di genitori anziani con esigenze di accudimento o ha egli stesso esigenze di salute. La necessità di accudimento di figli minori coincide con la media nazionale.

Per la parte relativa ai mezzi di trasporto utilizzati per recarsi al lavoro segnaliamo che lo smart worker di UniGe rispetto media nazionale è più virtuoso: utilizza maggiormente mezzi pubblici e meno il mezzo privato a motore. Lavorando da casa risparmia in media 67 minuti di tempo per gli spostamenti. Una giornata di smart working del personale di UniGe permette un risparmio di: 19.363 km di percorso casa-lavoro che corrispondono a 46.244 minuti di vita (cioè 32 giorni) e di emissione di 1516 kg di Co2, salvaguardando 101 alberi del pianeta.

In merito all'impatto del lavoro agile in emergenza sulla vita personale e professionale abbiamo il raffronto delle risposte fornite dai manager con quelle dei worker (pag. 11 del Report di monitoraggio) che offre qualche spunto di riflessione (ad esempio il 90% dei manager dichiara che lo smart working ha migliorato le proprie competenze tecnologiche e il 97% di aver imparato a lavorare a distanza). La qualità del lavoro non è affatto diminuita sia per i manager (migliorata 29%, rimasta costante 48%) sia per i worker (migliorata 20%, rimasta costante 68%).

Per l'Organizzazione tecnologia relazioni produttività registriamo in UniGe un maggior e miglior utilizzo di apparati informatici per videocall e per accesso a documentazione dell'amministrazione rispetto alla media nazionale.

 Molto buone le risposte dei manager per la parte relativa al lavoro in team a distanza e per quanto riguarda le relazioni con i propri collaboratori (pag. 19 e 20 del Report di monitoraggio).
 Il 74% dei manager e il 66% dei worker ritengono che l'esperienza di smart working in emergenza porterà l'amministrazione a introdurre/modificare/rinforzare tale modalità di lavoro.

Segnaliamo inoltre l'articolo Smartworking: segnali dal futuro.